I dispositivi utilizzati per la sicurezza delle abitazioni si dividono sostanzialmente in due gruppi : sistemi di allarme, ovvero sicurezza attiva, e porte e serramenti blindati, ovvero sicurezza passiva. Il tema che ci interessa approfondire è quest’ultimo ed è interessante notare che a sua volta può essere scomposto nelle due componenti attiva e passiva. I serramenti di sicurezza sono un gruppo di prodotti piuttosto vasto, comprendendo la porta blindata, per la protezione degli ingressi, le inferriate, le finestre blindate, gli scuri blindati e le tapparelle blindate per la protezione delle finestre. Gli aspetti tecnici sono così complessi che non è possibile affrontarli in modo aggregato: ci proponiamo pertanto di esporli ad uno ad uno in una serie di interventi. Il tema è purtroppo di grande attualità visto che lo stato, scarsamente attivo nei numeri delle forze dell’ordine ed equivoco nelle normative, ha delegato all’iniziativa dei privati la tutela della loro sicurezza, contribuendo solo sul piano fiscale con la detraibilità delle spese sostenute a questo scopo. E, d’altro canto, molto spesso viene affrontato in modo troppo poco tecnico, complici le molte false verità che circolano soprattutto nell’ambiente internet. Occorre essere consapevoli che circolano molte notizie e filmati falsi o artefatti pubblicati appositamente per produrre caos e conseguire scopi personali e/o commerciali. Anche in questo campo riteniamo che la normativa sia ambigua: personalmente abbiamo scelto di non pubblicare alcun filmato relativo a prove informali o ufficiali eseguite sui nostri prodotti in coerenza con le norme sull’istigazione a delinquere, configurandosi in questa tipologia anche i filmati cosiddetti “buoni o in buona fede” ma che indicano ai potenziali delinquenti le possibili strade da seguire. Non nutriamo nemmeno troppa fiducia nelle normative; dal lontano 1979, anno in cui abbiamo certificato il primo prodotto ne abbiamo viste di tutti I colori e purtroppo sul mercato ci sono tuttora troppi prodotti diversissimi tra loro ma appartenenti alla stessa classe antieffrazione. Penso che non tutti sappiano che l’adesione alla norma antieffrazione è volontaria, non obbligatoria, ma il problema non è questo. Occorre essere consapevoli che le normative, come tutte le leggi, esprimono valori legati ad uno specifico momento, hanno quindi un valore relativo. Questo valore relativo è, nel caso concreto, rappresentato da una certa tipologia di attrezzi ed un tempo a disposizione. Purtroppo però I delinquenti sono piuttosto celeri nell’evolvere i loro sistemi di attacco ed oggi gli utensili più utilizzati sono differenti da quelli indicati nelle norme. Queste ultime sono facilmente disponibili in moltissimi siti ed il suggerimento è quello di utilizzarle come un punto di partenza passando subito dopo ad un atteggiamento più attivo stimando in modo razionale i rischi che la propria specifica abitazione in quel particolare contesto corre, valutando nel dettaglio le difese messe a punto dal produttore. Andando indietro nella memoria e citando un esempio che ci coivolse in modo relativamente indiretto, ricordo un cliente che non si era accontentato delle certificazioni fornite sui vetri blindati. Ci commissionò pertanto una prova specifica (e non prevista dalle norme) con lui presente: solo dopo l’esito, giudicato soddisfacente, procedette ad un importante ordinativo di serramenti in acciaio con vetri blindati per la sua abitazione. Possiamo dire che abbia scelto il meglio in assoluto? Certamente no, perchè l’assoluto e la sicurezza al 100% non esistono, ma certamente ha scelto il meglio per lui e per la propria ragionevole e razionale visione del problema sicurezza.